Calamandrei nel 1945 per spiegare la scelta della copertina della rivista “il ponte” e il titolo stesso scriveva:
“in questo titolo e in questo emblema, non c’è soltanto il proposito di contribuire a ristabilire nel campo dello spirito, al di sopra della voragine scavata dal fascismo, quella continuità tra il passato e l’avvenire che porterà l’Italia a riprendere la sua collaborazione al progresso del mondo; non c’è soltanto la ricerca di archi politici che aiutino la libertà individuale a ricongiungersi colla giustizia sociale…la coscienza della patria italiana colla grande patria umana di cui tutti gli uomini sono cittadini”.
Si riteneva doveroso, dunque
“ricostruire l’unità morale dopo un periodo di profonda crisi consistente essenzialmente in una crisi di disgregazione delle coscienza, che ha portato a far considerare le attività spirituali, invece che come riflesso di un’unica ispirazione morale, come valori isolati e spesso contradditori, in una scissione sempre più profonda tra l’intelletto e il sentimento, tra il dovere e l’utilità sociale, tra il pensiero e l’azione, tra le parole e i fatti” (P. Calamandrei, Editoriale, in Il Ponte, Firenze, 1 /1945, p.1).
Proprio per la realizzazione di questi obiettivi è stata scritta la nostra Costituzione.
Oggi come ieri la priorità per il nostro paese è quella di ricostruire ponti.