AVVOCATI: Specializzazioni legali senza piano B

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ITALIA OGGI

Xvi congresso unione delle camere penali a Bologna
Specializzazioni legali senza piano B

Da Bologna Beatrice Migliorini

sab. 1 – Conto alla rovescia per il ricorso del ministero della giustizia al Consiglio di stato sul regolamento inerente le specializzazioni legali. E piena fiducia in un esito favorevole rispetto alla iniziale bocciatura del Tar Lazio, tanto da non prevedere un piano di riserva. Lavorare cercando un punto di convergenza al ddl di riforma del codice e del processo penale al vaglio del senato al fine di evitare un vero e proprio tracollo del sistema che farebbe venire meno le fondamentali garanzie costituzionali.
Questo il quadro delineato dal ministro della giustizia Andrea Orlando intervenuto, ieri, al XVI Congresso ordinario dell’Unione della camere penali in corso a Bologna fino a domani, dal titolo «Per un giusto processo. Separare i giudici dai pubblici ministeri, i magistrati dai media, la politica dalla magistratura». Una tre giorni da record quella delle Camere penali (sono stati più di 800 partecipanti) i cui lavori sono stati aperti dal presidente Beniamino Migliucci che, a più riprese, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto nel biennio dall’Unione in merito al ddl di riforma del processo e del codice penale ora al vaglio del senato. Intervento a cui, sul punto, ha fatto seguito quello del ministro Orlando. «Difendere oggi le garanzie significa attestarsi necessariamente sulle indicazioni di carattere costituzionale», ha sottolineato Orlando, «ecco perché un’operazione come quella che stiamo cercando di fare, anche alla luce della scarsezza delle risorse disponibili e della necessaria ricerca di un equilibrio tra domanda e offerta di giustizia, deve essere intesa come una manutenzione straordinaria che come tale non può più essere rimandata. Bisogna evitare che il sistema vada al tracollo», ha precisato Orlando, «altrimenti il rischio è quello che le garanzie costituzionali di base vadano perdute a causa dell’affanno complessivo in cui si trova il sistema». E propio in ottica costituzionale è arrivato anche il no relativamente alla possibilità di lavorare ad un testo ad hoc volto alla separazione delle carriere di magistratura requirente e magistratura giudicante e alla revisione del ruolo del Csm. Tesi non condivisa dal presidente Migliucci che in più occasioni, invece, ha fatto presente la necessità di lavorare su questo punto in modo prioritario in modo da garantire l’effettiva terzietà dei giudici e il regolare svolgimento dei processi. Il ministro Orlando ha, poi, posto l’accento sul problema relativo al funzionamento degli uffici giudiziari, sottolineando come, al di là degli innesti di personale, la vera svolta per un miglioramento dell’attuale assetto sarebbe la possibilità di scegliere coloro che sono chiamati a dirigere gli uffici sulla base di spiccate doti organizzative e non solo su criteri strettamente giuridici. Al termine dei lavori, inoltre, il numero uno del dicastero di via Arenula ha annunciato che a breve sarà presentato il ricorso al Consiglio di stato in merito al regolamento sulle specializzazioni legali bocciato dal Tar Lazio «con una pronuncia del tutto priva di fondamento». Per questo motivo non è prevista alcuna nessuna revisione del testo.