“E’ atteso un effetto” sulle bollette italiane del fermo di un terzo delle centrali nucleari francesi, perché “i mercati sono collegati”, quindi “ci stupiremmo del contrario”. Lo ha detto all’ANSA il presidente dell’Autorità per l’Energia Guido Bortoni, precisando però, a proposito dell’extracosto ipotizzato per l’Italia tra 1 e 1,5 miliardi: “Numeri non ne faccio, li fa il mercato”. In merito a un aumento a gennaio, quindi, “certamente ne dovremo tener conto, il portafoglio dell’Acquirente Unico ne risentirà sicuramente”. Tuttavia, ha poi proseguito Bortoni a margine di un convegno sulla mobilità elettrica, “non è negativo che i nostri produttori esportino in Europa, perché questo consente di fare business fuori dal recinto italiano”, anche se “è chiaro che l’effetto è anche quello di alzare il prezzo da noi”. Secondo gli ultimi dati diffusi ieri dal Gme a ottobre il prezzo dell’elettricità in Borsa è salito del 23%. Bortoni ha poi voluto sottolineare che “se avessimo funzionante il capacity market non ci sarebbero stati questi problemi”. Una ventina di centrali nucleari francesi sono state bloccate in via straordinaria a causa di alcune anomalie nella centrale in costruzione di Flamanville, che potrebbero essersi verificate anche in altri impianti. Questo fermo ha fatto impennare l’import dalla Francia e, di conseguenza, la domanda in Italia, che ora esporta in quel Paese, e il prezzo in Borsa.
Tratto da ANSA