Nel triennio 2012-2014, il 43% delle azioni disciplinari promosse dal Ministero della Giustizia nei confronti dei magistrati ha riguardato l’incolpazione «ritardo nel deposito di provvedimenti». Nel 2016, sono stati ispezionati 212 uffici giudiziari, con 7.068 magistrati togati e 3.144 onorari interessati dì cui, rispettivamente, 1.159 e 614 responsabili di «ritardi» nel deposito delle sentenze, se pur non tutti disciplinarmente rilevanti.
Sempre secondo i dati dell’ultimo triennio il numero di esposti è stato di 1990, ai quali si è dato corso con attività ispettiva nel 95% dei casi. Dalle tabelle del ministero si ricava che nel 2014 l’Ispettorato ha avanzato 52 proposte di azioni disciplinari per 84 magistrati, 59 nel 2015 per 100 magistrati e 46 nel 2016 (fino a settembre) per 70 magistrati. Molte delle procedure riguardano il ritardo nel deposito delle sentenze (46% nel 2015, 20% nel 2016). Le sentenze di condanna disciplinare del Csm sono state 106. Molto più numerose le proposte di archiviazione (1318).
Tratto da ANAI.
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